Mahmood si è esibito nella cornice dell’Arena Puccini a Bologna in occasione dell’edizione 2019 del festival Tutto Molto Bello il 13 settembre. Il racconto del concerto del Good Vibes tour, un mosaico di suoni e colori.
Devo ammettere che, fino ad appena un anno fa, non avrei mai pensato di ritrovarmi ad un live di Mahmood. Eppure eccomi a raccontare la tappa bolognese del Good Vibes tour del 13 settembre in occasione del festival Tutto Molto Bello, un concerto che mi ha davvero sorpreso soprattutto perché “giusto”. Il cantautore milanese sa godersi i momenti positivi, ma senza strafare: tanta gavetta e spazi più raccolti (soprattutto i club) gli hanno fatto acquisire una grande padronanza del palco e il risultato è piuttosto evidente. Dal momento in cui ha intonato le prime variazioni vocali sulle note di Africa (brano di apertura ancora inedito), mi è sembrato di assistere ad uno show di un artista già formato, con più di un (solo) album all’attivo.
Un mosaico di suoni e colori fa da sfondo al vissuto di Mahmood, forte di una voce importante e corposa che si snoda coinvolgente tra i brani che manifestano la sua urgenza di raccontarsi, specialmente nel difficile rapporto col padre: non è un caso se si parte con un flusso di coscienza tribale, Africa, un susseguirsi di speranze e voglia di evadere dalla realtà, un brano potente che proietta subito nell’atmosfera del live. “La pace è il mio dilemma” canta in Mai figlio unico, dialogo che si arrende ad una carenza di affetto. Il beat avvolge le parole e Mahmood inizia a ballare una danza liberatoria che lo accompagnerà per tutto il concerto.
Inaspettata è stata la cover di Sherine, con cui Mahmood ha dato prova non solo di avere una grande vocalità ma soprattutto di essere capace di salire sul palco e mettersi a nudo, senza quelle inutili sovrastrutture molto in voga oggi. Si è vestito della sua sola voce ed è stato il momento più emozionante della serata, apertura al brano che gli ha garantito l’accesso in gara tra i big al Festival di Sanremo, Gioventù Bruciata. Non potevano mancare le hit Calipso (eseguita in acustico al piano, qui il video) e Soldi, neppure il già iconico clapping del ritornello cartina al tornasole della complicità e del divertimento del pubblico. Anche a distanza di mesi, la canzone non subisce l’usura del tormentone e bisogna riconoscerle stile e originalità: pur facendo proprie le atmosfere del genere trap, se ne discosta uscendo dai cliché testuali e lo contamina con sfumature arabeggianti.
Urgenza, voglia di evadere, ma anche tanta forza di volontà in un ragazzo che, dopo tante porte sbattute in faccia, ha trovato il coraggio di “remare” e di pretendere “la poesia” con un pizzico di leggerezza good vibes. I tempi bui di Dimentica sembrano passati, ma c’è ancora spazio per un omaggio al pianoforte per apprezzare gli alti e i bassi di un percorso che, nonostante tutto, gli ha dato tanto. Mahmood dimostra di saper maneggiare la materia e di saper cucirsi addosso uno stile, l’r’n’b, che qui rivive in una chiave del tutto nuova e contaminata, spiccatamente elettronica. Dal vivo il tocco in più è dato dagli arrangiamenti che, studiati ad hoc, fanno suonare le canzoni meglio che sul disco.

La serata, chiusa dalla recente Barrio e da Pesos cantata e richiesta dal pubblico, è stata parte del festival Tutto Molto Bello, tre giorni all’insegna di musica e sport. Il Good Vibes tour di Mahmood continuerà in Italia il 27 settembre a San Vito Lo Capo (TN) e il 28 a Cosenza, prima di partire per la leg internazionale (qui le info).
La scaletta del live e la playlist Spotify per rivivere le emozioni del concerto:
- Africa
- Mai figlio unico
- Sabbie mobili
- Il Nilo nel naviglio
- Remo
- Sabri Alee (Sherine cover)
- Gioventù bruciata
- Anni ’90
- Calipso
- Soldi
- Dimentica
- Asia occidente
- Milano good vibes
- Barrio
- Uramaki
- Pesos
- Barrio
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