Mahmood e Massimo Pericolo ‘Moonlight Popolare’: futurismo tra le luci della città – testo

Mahmood pubblica Moonlight popolare in coppia con il rapper Massimo Pericolo e svela un tassello in più dal suo secondo album in studio. Prodotto da Crookers, è un brano futuristico nei suoni e nelle intenzioni: che i sogni diventino possibilità.

Mahmood Massimo Pericolo Moonlight popolare

Mahmood pubblica oggi 15 maggio il nuovo attesissimo singolo Moonlight popolare (disponibile qui) in radio e su tutte le piattaforme digitali e, dopo settimane di tease, ha svelato che si tratta proprio di una collaborazione: a unirsi alla sua voce Massimo Pericolo, giovane rapper tra i più amati del momento. Il brano si aggiunge alle hit Barrio Rapide andando a definire l’ambiente sonoro del suo secondo lavoro discografico. La produzione in questo episodio si fa più elettronica, glam, meno sabbiosa e avvolgente e senza echi tribali, affidata a Crookers: futurismo, anni ’80 e elettropop contemporaneo, che fanno di Moonlight popolare un chiaro esempio avanguardista della musica urban oggi, un genere dirompente, fluido e caleidoscopico (The Weeknd, Dua Lipa).

Il nuovo brano segue il filo tematico di Eternantena e si sviluppa da una sensazione, quella di lasciarsi catturare dalla luna e lasciarsi guidare tra speranze e sogni (che brillano numerosi come le stelle di un cielo notturno, come le luci di Shangai). Torna lo stilema dell’urban pop del quartiere popolare, ambientazione e riferimento alla situazione di isolamento in cui ci siamo ritrovati in quest’ultimo periodo. Le parole rievocano i ricordi di quanto vissuto da entrambi gli artisti per arrivare fino a qui, la costanza, il sudore, la perseveranza e il presupposto di meritarsi il posto conquistato solo grazie alla propria personalità. Lo sguardo, tuttavia, cade sul futuro… che le speranze diventino possibilità. In questo senso va anche la scelta di una produzione futuristica.

Il singolo è nella playlist Spotify “Inchiostro Estate 2020” 🌻

Il testo completo di Moonlight popolare:

[Strofa 1: Mahmood]
Parli della vita tua
Come fosse scritta sulle pagine del Corano
Proprio io come te
Non vengo da Bel Air, ma son nato qua
Chiedi agli amici tuoi che ho pagato
Che ho fatto di strano per esser passato
Dalla chiesetta alla Top 10
Senza ‘cappottabile né papà
Madri gridano in coro
Sole fuori dai penitenziari
Padri senza lavoro
Cercan life ai domiciliari
Però se guardi in alto da ‘sto giardino
La luna sembra uno zaffiro perso nel buio

[Pre-Ritornello: Mahmood]
Sui tetti la moonlight
Brilla come Shanghai
La vedi pure tu
Da ‘sto quartiere in su
My God, my God, my God
E più la guardi, più vien da pregare
My God, my God, my God
La luna da una casa popolare

[Ritornello: Mahmood]
La luna da una casa popolare
La luna da una casa popolare

[Bridge 1: Massimo Pericolo]
Bella, fra’, metti Google Maps
Vola via dalla tua città
Polizia anti-trap
Santa Maria piena di crack

[Strofa 2: Massimo Pericolo]
In zona sono più famoso di Drake
Se la mia vita è un film, la tua è il remake
Ho una marcia in più perché la nuova auto ne ha sei
C’ho più soldi dei miei, fanculo a tutti ‘sti fake (Eh-eh)
E mi hanno detto avrei perso la testa
Ma con le canne ho bruciato solo la felpa
È cambiato tutto tranne me (Yeah-yeah)
Cambiato tutto tranne me (Yeah-yeah)
Te lo leggo in faccia che ci assomigliamo
Siamo sempre in guardia come chi fa boxe
Se sei normale, ti guardano strano
Ma farò i milioni come “Polo Nord”
Ci hanno detto: “Chiedi e ti sarà dato”
Ma non che più dai e più ti chiedono
L’unica luce nel buio è uno sparo
Ma non sei l’unico che c’ha una Glock

[Pre-Ritornello: Mahmood]
Sui tetti la moonlight
Brilla come Shangai
La vedi pure tu
Da ‘sto quartiere in su
My God, my God, my God
E più la guardi, più vien da pregare
My God, my God, my God
La luna da una casa popolare

[Ritornello: Mahmood]
La luna da una casa popolare
La luna da una casa popolare

[Bridge 2: Massimo Pericolo & Mahmood]
Che schifo lavorare, frate’, o rappo o spaccio
Faccio la manicure così mi gratto il cazzo
Mi son fatto il gabbio, tu ti sei fatto il mazzo
Ma di fatto tutti e due c’abbiamo in mano un cazzo
Se ti chiedono che farai da grande
Rispondi: “Mi basterà avere le palle di
Fare giuste scelte se sbagli posti e gente”
Più che Grammy, ti sentirò da un call center

[Outro: Mahmood]
My God, my God, my God
E più la guardi, più vien da pregare
My God, my God, my God
La luna da una casa popolare
La luna da una casa popolare
La luna da una casa popolare

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