Umano, la recensione: il percorso dall’indie al pop di Ermal Meta

Ermal Meta con Umano decide di svestire i panni di solo autore e si fa voce delle sue parole calcando nuovamente il palco del Festival di Sanremo, stavolta da solista. L’album contiene la hit A parte teLettera a mio padre.

Già in copertina tra galassia e realtà, etereo e concreto esprimono le due anime del cantautore Ermal Meta, che a febbraio pubblica il suo primo disco da solista Umano. Di origini albanesi e pugliese di adozione, il suo percorso nel mondo della musica prende le mosse dal progetto Ameba4, in cui riveste il ruolo di chitarrista (l’etichetta è la Sugar Music di Caterina Caselli). L’esperienza più importante la ha tuttavia con il gruppo La fame di Camilla, il background è l’indie. Il grande salto, grazie al quale inizia ad avere consensi, avviene nel 2010, con la partecipazione al Festival di Sanremo tra le Nuove proposte, con il brano Buio e Luce. Da qui, altri due dischi fino allo scioglimento (2013 – Ermal lo comunica attraverso un lungo post su Facebook datato 29 marzo).

La volontà del cantautore è quella di misurarsi in nuove sfide, attraverso nuovi canali: inizia il suo nuovo percorso da autore, che lo porta a raggiungere i lidi della musica pop. Scrive per molti cantanti tra il 2013 e il 2016, tra i quali spiccano Francesco Renga, Annalisa, Chiara, Marco Mengoni, Emma, grazie ai quali ottiene grandi riconoscimenti e soprattutto l’affermazione come una delle penne più originali del panorama attuale. Con una scrittura frutto del suo vissuto e delle sue letture (che stimolano immaginazione e creatività), l’esperienza come autore è fondamentale per lui, che in questo modo può ampliare il suo punto di vista e avere uno sguardo esterno su quanto scrive.

Accanto a queste collaborazioni, inizia i lavori di stesura e di creazione di quello che sarà il suo primo progetto solista. E arriviamo alla fine del 2015. Carlo Conti comunica i nomi dei partecipanti delle Nuove proposte e compare un nome: Ermal Meta. La canzone in gara è Odio le favole. Ambientazione elettronica, di matrice internazionale: il cantautore decide di non portare una ballata ma di puntare sull’originalità di un testo e di una melodia che si incolla addosso al primo ascolto. Questo singolo anticipa il disco Umano – pubblicato durante il Festival di Sanremo dall’etichetta indipendente Mescal – di cui lo stesso Ermal Meta ha curato la produzione.

Umano è un album che fa un po’ il punto della situazione, una sorta di filo di seta che unisce e mostra tutto il suo percorso. Caratterizzato da un sound molto internazionale, identificabile con il mondo del brit pop, e da una voce limpida, precisa ed elegante, presenta due anime: la prima (che coincide con la prima metà del disco) leggera e più elettronica in cui spiccano Gravita con me e Pezzi di paradiso; la seconda dai toni più cupi e rock, con venature più tipicamente cantautorali, rappresentata da Umano, Lettera a mio padre e Volevo dirti su tutte.

Fiore all’occhiello dell’album è sicuramente il brano che ha spopolato in radio quest’estate, A parte te. Voce fuori dal coro (si tratta di una ballata raffinata e toccante), in un contesto di ritmi dance e uptempo, era già stato pubblicato nel 2014 da Moreno in duetto con Fiorella Mannoia, con il titolo Sempre sarai.

Ora l’artista è impegnato in un tour che tocca le principali città italiane.

Ermal Meta Umano
La cover di Umano

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