Noemi torna con La Luna, il suo nuovo album, 13 inediti con cui la cantante romana accompagna l’ascoltatore in un viaggio attraverso le sfumature della sua voce e della sua personalità.
Per Noemi sono ormai quasi 10 anni di carriera, lei che di strada ne ha fatta tanta. Come per ogni nuovo album, anche per La Luna (pubblicato il 9 febbraio durante il Festival di Sanremo) ho deciso di prendermi il mio tempo e “metabolizzarlo”.
In questo caso, più che in altri, ne ho avuto davvero bisogno, perché è un disco che va capito nella sua interezza. A renderlo interessante è la crasi delle diverse anime della cantante romana: vivono insieme ritmi blues e pop-rock, brani più radiofonici e accattivanti, le sue tipiche ballate e suoni decisamente elettronici e inediti per lei (così come per chi la segue dagli esordi di Briciole). È un album che ha il compito di raccogliere l’eredità dei precedenti, in particolare di Made in London e di Cuore d’artista, che rappresentano il primo il lato elettronico e contemporaneo e il secondo quello invece classico e cantautorale. Per rendere possibile questo connubio, la cantante ha deciso di affidarsi nuovamente alle sapienti mani di Diego Calvetti, produttore che ha firmato quelli che sono diventati i suoi must: la già citata Briciole, ma anche L’amore si odia con Fiorella Mannoia e Per tutta la vita, protagonista del Sanremo 2010 e ricordata per il divertente siparietto dei musicisti, invero sdegnati dalla sua esclusione dalla rosa dei 3 finalisti.

Il percorso de La Luna è iniziato, in realtà, già prima del 2016: Noemi ha raccontato in un’intervista che I miei rimedi (secondo singolo estratto da quest’album, pubblicato a dicembre 2017) costituiva la sua prima scelta per la partecipazione al Festival in cui, poi, ha partecipato con l’elegante e poco capita La borsa di una donna. In effetti questa canzone, scritta da Daniele Incicco dei La Rua insieme a Dario Faini, rappresenta il manifesto del disco, poiché unione perfetta tra testo (e cantautorato) e suoni elettronici. Accompagnata da un video molto cinematografico ispirato alla Maria Antonietta di Sofia Coppola, racconta con forza che, al di là delle opinioni diverse o anche dei dissapori, in un rapporto è sempre bello decidere di affidarsi all’altra persona e di trovare insieme un punto di incontro.
“E contro tutte le idiozie ti consegno i miei rimedi… ed io mi consegno a te!Ti consegno anche i miei segreti, ma non li chiamerei più tali,visto che già siamo in due a conoscere i dettagli!”
Dopo Autunno, la hit scritta per lei da Tommaso Paradiso e Dario Faini, frizzante e spensierata, la tracklist mostra un equilibrato mix in cui spiccano, per diversità, brani blues come Love Goodbye (tutto da cantare) e La luna storta (scritta da Tricarico, da qui il titolo dell’album), Bye bye (reggaeton ballabile), My good bad and ugly (inatteso e delicato brano dalle venature country, in cui Noemi dà sfoggio di molti colori della sua voce che non fa sentire più tanto spesso, retaggio del già citato Made in London) e Domani, cover di Lucio Dalla di fatto fuori categoria, che mostra le doti interpretative della cantante e arriva ad emozionare… in posizione finale, rappresenta l’apice della climax di questo disco.
Valutate a parte queste tracce, quelle di maggior spicco – e più vicine a quello che Noemi ha fatto vedere di sé e della sua voce fino ad ora – sono le canzoni d’amore d’autore: Non smettere mai di cercarmi, power ballad portata a Sanremo (racconta di come ogni relazione ci lasci dentro qualcosa che in qualche modo ci cambia), L’attrazione, scritta da Anastasi (La notte di Arisa?), Un giorno eccezionale – tra quelle che preferisco, che descrive quanto siano difficili da comprendere i sentimenti e impossibili da “indirizzare” (“ognuno nel suo viaggio nasce libero, ognuno ha il suo biglietto per andare ovunque trovi la sua strada, la sua ragione” sembra anche una presa di posizione a favore del mondo LGBT) – e Sei la mia vita (colonna sonora del corto L’eroe), emozionante, qui Noemi tocca le corde giuste.
Ballate a parte, gli episodi elettronici raccontano la quotidianità in modo originale e ricco di immagini, come Oggi non esisto per nessuno e Porcellana (ora in radio anche nella versione remixata da Shablo), canzone dedicata al “male del secolo”, gli attacchi di panico – più in generale, parla di come molto spesso le emozioni prendano il sopravvento sulla testa “fragile come la porcellana”, mostrando le nostre difficoltà.
Nonostante La Luna sia stato definito da alcuni critici un album poco centrato, ritengo che da questo Noemi venga fuori molto bene, poiché le dà modo di mostrarsi versatile e di raccontarsi attraverso tutte le storie che i vari autori hanno voluto cucirle addosso.
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