Caparezza ‘Exuvia’: liberarsi dalle costruzioni di una società tossica

Caparezza torna con il nuovo progetto Exuvia a quattro anni dall’introspettivo Prisoner 709. Il singolo omonimo racconta la sua metamorfosi, un rito di passaggio per scoprire nuovi colori.

Caparezza Exuvia

Caparezza torna a sorpresa con il nuovo singolo Exuvia (disponibile qui), che apre la strada all’atteso progetto omonimo in uscita il 7 maggio 2021 (già disponibile in preorder qui). A quattro anni da Prisoner 709 Michele Salvemini riprende il racconto del suo percorso di essere umano, che lo ha portato a cambiare pelle abbandonando le costruzioni tossiche della realtà di oggi. E, come ne L’Inferno per Dante, è proprio “la selva oscura” ad aprire alla sua metamorfosi: il termine “exuvia” è ciò rimane del corpo di alcuni insetti dopo aver sviluppato un cambiamento formale. Quando la forma segue la sostanza, nascono canzoni capaci di raccontare la necessità di evolvere, di tagliare i ponti con i pesi del passato per scoprire nuovi colori.

“Un calco perfetto, talmente preciso nei dettagli da sembrare una scultura, una specie di custodia trasparente che un tempo ospitava la vita e che ora se ne sta lì, immobile, simulacro di una fase ormai superata”

Le atmosfere più cupe e rock riprendono i suoni del disco precedente, con l’elettronica più marcata e i synth in stile sci-fi (Doctor Who?) a guidare la ritmica del brano, per rendere il senso di angoscia e straniamento di un “rito di passaggio”. Davanti agli occhi giudicanti della società (“è una notte di sguardi che ho addosso, sono una larva sporca del mondo”), la purificazione dal petrolio/malessere va in scena su un beat incalzante, “fuggitivo”, a fare da sfondo all’inchiostro di un autore che sa come lasciare traccia: assonanze, ricchezza di immagini e giochi di parole che invitano a guardarsi dentro e cercare il cambiamento, prima che sia il dolore a imporre di farlo “chi ti spinge dopo quella soglia, se non è la noia sarà il tuo dolore”. Curioso il contrasto nell’incipit della seconda strofa tra la sua voce sfumata e quella in stile cartoon, il nuovo che non si riconosce nel vecchio.

Passati appassiti, appassiti come quadranti di Dalì
Passati parassiti, parassiti, fame di me, cannibali

Il pre-order di Exuvia (album) è già attivo nei principali store e darà diritto all’acquisto anticipato ed esclusivo, prima della prevendita generale, dei biglietti del tour che prenderà il via dal mese di febbraio 2022 nei principali palasport. Tutte le info sul sito ufficiale di Caparezza (clicca qui).

Il testo di Exuvia:

È una notte che ispira, è una notte che chiama nel bosco
È una notte che spia, è una notte di sguardi che ho addosso
Di ricordi che latrano come avessero visto il demonio
Sto scavando dentro di me così tanto che schizzo petrolio
È il mio rito iniziatico ma non ho aculei nel corpo
Vado da Mea culpa ad Ego me absolvo
Sono una larva sporca del mondo
Faccio Manolo sopra quel tronco, rischio un bel tonfo
E sarà tutto nuovo come da neonato con la pancia all’aria
Dopo il mio passaggio dalla pancia all’aria
Schizzo gli occhi fuori dalla faccia, Lamia
Non sto più nella pelle, mama

Fuori di me, exuvia, spiego le ali, au revoir
Un’altra chance escludila, gioco alla pari con l’età
Passati appassiti, appassiti come quadranti di Dalì
Passati parassiti, parassiti, fame di me, cannibali
Exuvia
Exuvia

Guardo i video chе ho fatto, ho la voce e l’aspetto di un altro
Il mio autoritratto ha i colori in еterno contrasto
Mi sono preso i miei spazi, ma ho lasciato che il tempo fuggisse
Faccio un mucchio di cambi quindi adesso chiamatemi mister
Sono ancora alla guida, tengo il piede alzato da quel freno
Anche se della vita prendo sempre il lato passeggero
Quello che è stato l’ho già silurato
Ogni mio scatto è di prassi bruciato
Non dimentico le radici perché tengo alle mie radici
Ma ci ritornerò quando sarò inumato
I miei dubbi hanno dei modi barbari
Invadenti e sono troppi
Il segreto è fare come gli alberi
Prima cerchi, dopo tronchi
Chi ti spinge dopo quella soglia
Se non è la noia, sarà il tuo dolore
L’occasione buona per andare altrove, tipo fuori

Fuori di me, exuvia, spiego le ali, au revoir
Un’altra chance escludila, gioco alla pari con l’età
Passati appassiti, appassiti come quadranti di Dalì
Passati parassiti, parassiti, fame di me, cannibali
Exuvia

Sottoposto al rituale, obbedisco
come fosse il rituale di un sottoposto
e comincio a cantare il mio nuovo disco
come queste cicale dal sottobosco.

Fuori di me, exuvia.
Fuori di me, exuvia.
Exuvia.

Caparezza Exuvia cover
La cover di ‘Exuvia’ – Caparezza

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