I Florence + The Machine hanno rilasciato il nuovo singolo King apripista di un album in arrivo tra pochi mesi. Un inno femminista crudo per rivendicare l’uguaglianza tra i generi e ricucirne lo strappo.

I Florence + The Machine sono finalmente tornati oggi 23 febbraio con il singolo King (disponibile qui) apripista del nuovo e imminente album Dance Fever (acquistalo qui), a quattro anni dall’ultimo High as Hope. La band capitanata da Florence Welch ha seminato tanti indizi e briciole di pane nei giorni scorsi, per un lancio originale e fuori dagli schemi (scopri di più qui). King è accompagnato da un videoclip diretto da Autumn de Wilde. Il brano è scritto e prodotto da Florence Welch insieme a Jack Antonoff.
Il significato di King
King è il tentativo di unire l’anima intimista e quella barocca-pop di Florence, con una scrittura che segue le linee dell’album precedente discostandosene tuttavia per le scelte degli arrangiamenti. A fare da anello di congiunzione il viaggio nell’animo dell’artista, un percorso che ha da sempre sviluppato in musica e che ha trovato in How Big How Blue How Beautiful il suo punto di rottura, la sua presa di coscienza della necessità di cambiamento, ora più matura e consapevole. Tornano il rock, nella linea di basso che suona come un omaggio ai Police, l’arpa che ha contraddistinto la band nelle prime produzioni, i fiati di How Big e la maestosità delle percussioni di Ceremonials. Intro evocativa, con un mood a metà tra strega e sacerdotessa di un rito che si sviluppa sull’intonazione del mantra “I am no mother, I am no bride, I am king”.
King è la consapevolezza di una donna che è ormai lontana dalla tossicità delle relazioni passate e rivendica il potere sulle sue scelte e sul suo corpo, per il quale la fisicità rappresenta fin da subito un aspetto da affrontare (“I never knew my killer would be comin’ from within“). Un inno femminista potente, arricchito da un testo a tratti crudo e spiazzante e da un’interpretazione notevole, straniante nel distacco delle strofe. L’intermezzo strumentale con un’esplosione di archi merita da solo l’ascolto del pezzo.
“Come artista non ho mai davvero pensato al mio genere. Ne ho semplicemente preso atto. Ero brava come gli uomini e mi confrontavo con loro ogni volta. Ma ora, pensando al mio essere una donna di 30 anni e al futuro, improvvisamente sento questo strappo nella mia identità e nei miei desideri. Essere una performer, ma anche volere una famiglia, cosa che potrebbe non essere così facile per me al contrario della mia controparte maschile. Ho modellato me stessa quasi esclusivamente sui performer maschili e per la prima volta ho sentito come un muro crollare tra me e i miei idoli, perché devo prendere decisioni che non loro non sono stati costretti a fare”.
Florence welch

Il testo di King
We argue in the kitchen about whether to have children
About the world ending and the scale of my ambition
And how much is art really worth
The very thing you′re best at is the thing that hurts the most
But you need your rotten heart
Your dazzling pain like diamond rings
You need to go to war to find material to sing
I am no mother, I am no bride, I am King
I need my golden crown of sorrow
My bloody sword to swing
My empty halls to echo with grand self-mythology
I am no mother, I am no bride, I am King
I am no mother, I am no bride, I am King
But a woman is a changeling, always shifting shape
Just when you think you have it figured out
Something new begins to take
What strange claws are these, scratching at my skin
I never knew my killer would be coming from within
I am no mother, I am no bride, I am King
I am no mother, I am no bride, I am King
I need my golden crown of sorrowMy bloody sword to swing
I need my empty halls to echo with grand self-mythology
‘Cause I am no mother, I am no bride, I am King
I am no mother, I am no bride, I am King
I am no mother, I am no bride, I am King
I am no mother, I am no bride, I am King
Ooh
Ooh, ooh, ooh, ooh
Ooh, ooh
Ooh, ooh, ooh, ooh, ooh
And I was never as good as I always thought I was
But I knew how to dress it up
I was never satisfied, it never let me go
Just dragged me by my hair and back on with the show
La traduzione di King

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