Francesco Gabbani pubblica il singolo Volevamo solo essere felici e apre la strada al nuovo album, dopo il successo con la colonna sonora di Un professore. Una melodia italiana che fotografa la nostalgia di un tempo leggero.

Francesco Gabbani torna venerdì 11 marzo con il nuovo singolo Volevamo solo essere felici (disponibile qui) che dà il titolo all’album in uscita il 22 aprile (acquistalo qui). Il brano segue il successo de La rete e soprattutto di Spazio tempo, nato come colonna sonora della serie tv Rai Un professore e inviata successivamente in radio dopo le grandi richieste del pubblico. Volevamo solo essere felici è stato scritto dal cantautore insieme a Fabio Ilacqua, già firma per Massimo Ranieri a Sanremo e al fianco di Gabbani in Amen e Occidentali’s Karma.
Nell’attesa di avere notizie sul nuovo progetto, Francesco Gabbani ha già annunciato dei concerti live nei palasport e un tour estivo nel 2022. Qui i biglietti. L’artista è atteso in primavera con lo show in prima serata su Rai 1 Ci vuole un fiore.
Il significato di Volevamo solo essere felici
“In fondo dietro a tutto quello che facciamo c’è solo la ricerca della felicità. In questa nostra continua ricerca, il Volevamo solo essere felici rappresenta una sorta di giustificazione, una scusa che ci diamo in conseguenza agli sforzi, agli errori, ai dolori e alle sofferenze che questa ricerca a volte ci causa. La tenerezza del cercare una scusa in questo viaggio della vita quasi a dire che il fin di bene è la ricerca della felicità”.
Francesco Gabbani
Volevamo solo essere felici è una melodia tipicamente italiana, con un beat vagamente ispirato agli anni ’80, arricchita da un testo che fotografa la nostalgia di “un prima” che non riusciamo a recuperare, sbiadito come la foto dentro a un cassetto. È la voglia di riscoprire la leggerezza, quella tipica dei bambini che non sono ancora incrinati dalle brutture del mondo, l’incoscienza della notte che si concede l’audacia. Gabbani invita a non arrendersi al dolore, anzi seguire la luce fioca della rivoluzione che porta alla felicità.
Il testo di Volevamo solo essere felici
Questa notte non so dormire
qualcuno urla dal balcone
perché ha perso l’amore o il cane
o la sua rivoluzione
Questa notte mi porto in giro
lungo i portici e le mie strade
Ogni stella è così vicino
l’universo un monolocale
A quest’ora l’avrai capito
che la vita può fare male
farti morire all’infinito
di un dolore occasionale
Ma stanotte tutto è perfetto
come una formula segreta
una lampadina fioca
accesa in fondo a una bottega
Volevamo solo essere felici
come ridere di niente
masticare sogni audaci
e fidarci della gente
solo essere diversi
e buttarci un po’ via
e pigliare il mondo a sassi
sì buttarci via
buttarci via
Questa notte sembra un miraggio
un profumo che dura poco
l’incoscienza che dà il coraggio
anche di ridere in faccia al vuoto
Questa notte ti porto in giro
impigliata ai miei pensieri
e tutto sembra così pulito
come fossimo nati ieri
Ma a quest’ora l’avrai capito
che non c’era un tempo perfetto
ora che il tempo ci ha un po’ sbiadito
come foto dentro un cassetto
Ma stanotte è così leggera
un vecchio film in prima visione
una bugia che sembra vera
potrei giurarlo sul mio nome
Volevamo solo essere felici
come ridere di niente
masticare sogni audaci
e fidarci della gente
solo essere diversi
e buttarci un po’ via
e pigliare il mondo a sassi
sì buttarci via
buttarci via
Ma ogni tempo ha le sue regole
ogni sbaglio le sue scuse
la memoria le sue pagine
piene di cancellature
e qualcuno dal balcone
che ripete ancora
non ti ricordi che
non ti ricordi
Volevamo solo essere felici
come ridere di niente
masticare sogni audaci
e fidarci della gente
solo essere diversi
e buttarci un po’ via
e pigliare il mondo a sassi
sì buttarci via
buttarci via
Volevamo solo essere felici
come ridere di niente
masticare sogni audaci
e fidarci della gente
solo essere diversi
e buttarci un po’ via
e pigliare il mondo a sassi
sì buttarci via
buttarci via

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