Ermal Meta, recensione: Non abbiamo armi – il concerto chiude la trilogia di Umano

Ermal Meta ha pubblicato il 25 gennaio Non abbiamo armi – il concerto, riedizione dell’album Non abbiamo armi edito durante la partecipazione al Festival di Sanremo 2018. Trainato da Non mi avete fatto niente, è un disco corale, di apertura e di speranza, in cui le canzoni diventano quasi degli inni.

ermal meta non abbiamo armi il concerto

Non abbiamo armi di Ermal Meta – pubblicato dopo la fortunata partecipazione al Festival di Sanremo 2018 culminata con la vittoria in coppia con Fabrizio Moro in Non mi avete fatto niente – chiude la “trilogia sull’essere umano” avviata tre anni fa da Umano (qui la recensione) e trainata da quella Vietato morire mantra contro la violenza e inno alla libertà, perché si può sempre scegliere di ricominciare. Non abbiamo armi è un disco che unisce i fili musicali di Meta, che riesce qui a trovare il collante giusto tra la melodia pop del primo album e la sperimentazione elettronica che ha invece permeato il secondo capitolo.

Non mi avete fatto niente è la traccia che apre la tracklist ed è lo slogan perfetto per guidare l’ascoltatore nel viaggio attraverso questi dodici quadri. Dalle atmosfere folk trascinanti, prende le mosse dai molti attentati come quello al Bataclan di Parigi per poi trasformare il dolore in forza “Sono consapevole che tutto più non torna, la felicità volava come vola via una bolla”: è disarmante anche solo pensare che ci siano persone capaci di decidere, con facilità, della vita di altre, che siano in grado di plasmarne i sentimenti costringendole al terrore; il brano diventa un messaggio di speranza, una preghiera sincera per riscoprire quanto la vita sia bella (Io mi innamoro ancora) se vista (e, perché no, vissuta) “col sorriso di un bambino”Dall’alba al tramonto veste il punto di vista più scanzonato e, su una tela funky, apre all’amore universale come unico denominatore comune per tutti gli esseri umani “Io ti chiamo amore in una lingua straniera, tu mi capisci perché non serve traduzione”.

C’è tanto amore in Non abbiamo armi, anche in una prospettiva di coppia. Le pennellate in queste occasioni diventano rarefatte e dai toni più scuri: i cori funky di Amore alcolico attraversano Le luci di Roma per dipingere la fine di una lunga storia d’amore durata 9 primavere, fatta di immagini di vita quotidiana raccolte in “sette borse da portare chissà dove”. Nonostante le lacrime diventate pioggia (metafora forse un po’ inflazionata), il finale è sempre positivo: “vedrai che tornerà sereno”. “Si può sempre ripartire dalla speranza” è il senso de Il vento della vita, un mantra che percorre tutto l’album e che vuole trasmettere la forza di rialzarsi dopo gli errori, le amicizie e gli amori finiti, “mi faccio forza ogni maledetta volta, mi ci sono abituato”.

Spazio alle dediche e alle citazioni: una di queste è la già menzionata Il vento della vita che sembra scritta sulla melodia di Per dirti ciao di Tiziano Ferro; la seconda e più interessante è Caro Antonello. Questo brano, che prende le mosse dallo stesso incipit di Magic dei Coldplay, è una lettera a cuore aperto con cui Ermal si rivolge al cantautore romano Antonello Venditti come autore di canzoni d’amore per antonomasia, di quelle che fanno male ma finché le si canta ci si sente vivi: l’amore è così, sembra ferirci irrimediabilmente, spaccarci le ossa, eppure non va mai sprecato, anzi è l’unica cosa che resta (Quello che ci resta).

Non abbiamo armi è il brano manifesto dell’album omonimo: una melodia aperta e piena di speranza sposa un testo che in realtà parla di addii, perché il solo spazio che dovrebbe esserci tra due persone, per quanto distanti, è quello di un abbraccio, in cui “le mani” sono scudi non per ferire ma per proteggere “Non abbiamo armi contro il cambiamento, ma adesso tu mi puoi proteggere dentro ad un abbraccio”. È vero, il cambiamento ci spaventa, perché siamo abituati a pensare che quello che non ci aspettiamo sia un problema… quant’è bello invece decidere di lasciarsi andare e vivere a pieno ogni istante? Ogni tassello è unico, la vita è una e va vissuta: per farlo dobbiamo buttarci, anche quando ci sembra impossibile o quando non sappiamo come andrà, se Molto bene, molto male (il brano che ascolto con più trasporto), perché “Non c’è risposta se non ti chiedi mai se quello che fai sarà abbastanza e si puó cadere, se non provi non sai chi sei”.

Non abbiamo armi è un disco corale, di apertura e di speranza, in cui le canzoni diventano quasi degli inni: nonostante le guerre e le paure, l’amore è lì a dare sostegno e protezione. Si può ripartire da qui. La particolarità dello stile di Ermal Meta risiede proprio nel senso di positività e di speranza che permea tutta la sua produzione, presente anche in brani dalle liriche forti (di violenza). Viene fuori anche dai due inediti presenti nella riedizione dell’album, Un’altra volta da rischiare ed Ercole, “Ci sarà sempre un’altra volta da rischiare, per il gusto del bello, della felicità, perché è meglio avere un rimpianto che un rimorso” (da una recente intervista rilasciata a Vanity Fair).

Non abbiamo armi è il terzo album da solista di Ermal Meta, pubblicato il 9 febbraio 2018 dall’etichetta indipendente Mescal. Il 25 gennaio 2019 è stata pubblicata la riedizione dell’album, Non abbiamo armi – il concerto, contenente il live tenuto al Forum di Assago, con ospiti Elisa, Antonello Venditti, Fabrizio Moro, Jarabe De Palo e Giuseppe Bortolotti. Ermal sarà impegnato in un tour nei teatri, accompagnato dagli Gnu Quartet – la serie di concerti si concluderà il 20 aprile al Forum di Assago, giorno del suo compleanno (biglietti disponibili su Ticketone). Il cantautore sarà nuovamente a Sanremo 2019 per accompagnare Simone Cristicchi nella serata dei duetti.

Tracklist di Non abbiamo armi (2018) – all’album dal vivo del 2019 si aggiungono gli inediti Un’altra volta da rischiare (con J-ax) ed Ercole:

  1. Non mi avete fatto niente (con Fabrizio Moro)
  2. Dall’alba al tramonto
  3. 9 primavere
  4. Non abbiamo armi
  5. Io mi innamoro ancora
  6. Le luci di Roma
  7. Caro Antonello
  8. Il vento della vita
  9. Amore alcolico
  10. Quello che ci resta
  11. Molto bene, molto male
  12. Mi salvi chi può

Voto: ★★★★

Ermal Meta Non abbiamo armi il concerto cover
La cover di Non abbiamo armi – il concerto

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