Still on my mind di Dido, recensione: la musica è tornata a casa

La cantautrice britannica Dido ha pubblicato l’8 marzo il nuovo album Still on my mind, anticipato dal bel singolo gospel pop Give you up. Un nuovo inizio lontano dalle logiche di mercato e al fianco del fratello Rollo: tutto suona familiare e avvolgente, con un senso di conquistata serenità che attraversa tutto l’album.

Dido Still on my mind

La cantautrice britannica Dido è tornata con il nuovo album Still on my mind (acquistalo qui), pubblicato l’8 marzo e anticipato da una manciata di brani promozionali e dal bel singolo ufficiale Give you up, un classico gospel pop che vive di sfumature (qui l’articolo). Quest’album rappresenta un nuovo inizio, libero dalle logiche di mercato per tornare lì dove tutto è iniziato vent’anni fa: quando la sua musica era sulla bocca di tutti grazie alle hit mondiali Thank you White flag e ad una voce morbida e avvolgente, riconoscibile e capace di rassicurare anche cantando la perdita. Con la collaborazione di Rollo, il fratello con cui da sempre compone, Dido ha messo insieme un disco che racconta questo lungo periodo di assenza e quanto sia cambiato il suo approccio alla vita e all’amore, quella “luce che ti porta ovunque ma sempre qui” perché “non hai bisogno di un dio per pregare che io sia qui” (You don’t need a God).

Still on my mind si apre sulle note di Hurricanes, ballata elettronica costruita su un giro di chitarra, su cui volteggia dolce la voce della cantautrice con liriche che parlano di amore e di speranza: la passione finita e il dolore di Here with me cedono il passo ad un delicato affidarsi, con la maturata consapevolezza che insieme (side by side) si possono superare le difficoltà perché amare vuol dire aprirsi all’altro. L’impatto emotivo è reso dal crescendo della strumentale che converge con il cantato del bridge, a rendere la forza di non scappare dalle emozioni “let me not turn away from happiness or pain, just not to run away in my heart and in my head”. I temi di Hurricanes tornano in una riuscita composizione ad anello nella chiusa del disco Have to stay, dedica al figlio “la canzone che mi ero ripromessa di non scrivere mai” eppure lo zampillo da cui è sgorgato l’intero album: la lettera di una madre a metà tra ninna nanna e canto primordiale, in cui la musica trasmette tutto il “senso di protezione” veicolato dal testo.

Contaminazione e sperimentazione sono sempre state le caratteristiche distintive delle produzioni di Dido, la prima cantautrice a portare l’elettronica e i suoni urbani e contemporanei nel pop mainstream, ne sono esempi HunterTake my hand o anche Sand in my shoes. In questo nuovo progetto, trovano nuovamente ampio spazio in brani scanzonati e sfacciati come la ritmata Hell after this e l’elettro-raggae Mad love, sull’abbandonarsi alla passione di una notte anche se poi “non ricorderò il tuo viso e andrò all’inferno per questo”; una dance leggera e zuccherata non si cura di eufemismi e mezzi termini in Friends a raccontare la fine di una storia d’amore “non venire a piangere da me perché non ricordo più com’eravamo, non siamo amici”. 

La più riuscita del blocco sperimentale e con un tocco spiccatamente nostalgico degli anni ’90 (quando la world music entrava a gamba tesa nei club), Take you home è l’ideale seguito di Take my hand poiché vive dello stesso ambiente sonoro, secondo singolo annunciato e uno dei brani di spicco di Still on my mind. Come una sirena incantatrice Dido racconta di quanto spesso ci si lasci vivere, come impantanati in situazioni che non ci corrispondono. Ci facciamo andare bene quello che abbiamo perché pensiamo vada bene così, ma in fondo sappiamo di sentirci incompleti, nel posto sbagliato “I can sing you a song, take you home, but I can’t seem to find my own”.

In Still on my mind la cantautrice britannica parla molto anche del suo allontanamento dalla musica, tuttavia velatamente e nella forma di un amore non ascoltato e messo da parte per troppo tempo. La tela di Walking By mostra le sfumature di Enya e Lily Allen “puoi tenermi in gabbia, puoi dirmi di stare zitta, ma ricordo tutto”: il racconto è vago ed indefinito, se fosse un quadro si tingerebbe di impressionismo. Delicata è anche Some kind of love, sviluppata su un giro di chitarra: la bellezza di riscoprire il passato e vederlo con gli occhi del presente per realizzare che, nonostante il dolore provato al tempo, l’amore resta sempre. Cinematografica la scena di lei che ritrova nascoste sotto al letto le vecchie registrazioni con le canzoni che era solita cantare.

Chances è la ballata che ti aspetti da Dido, con un arcobaleno a fare da sfondo a un testo che dà conforto. Riprende la visione ottimista di Give you up e Hurricanes, per esortare a non abbandonarsi ai momenti difficili. Quant’è facile lasciarsi andare quando le cose girano male? Bisogna trovare il coraggio di credere che tornerà il sereno e con lui il mare di possibilità che la vita ci offre. Se i primi due album raccontavano la perdita e la fine, Still on my mind si veste di una conquistata serenità a tinte malinconiche e rassicuranti. Nonostante l’album sia vicino per colori al terzo lavoro in studio della cantautrice Safe trip home, qui l’approccio è infatti chiaramente più positivo, visibile nelle melodie aperte e nei ritornelli orecchiabili che l’hanno imposta al grande pubblico. Ne è la dimostrazione la traccia che dà il nome al disco Still on my mind, ballata che meglio racchiude i temi dell’album e raccoglie l’eredità del passato. Un amore incondizionato e disinteressato (la musica?) è il protagonista assoluto del brano manifesto del disco: semplicemente esserci per l’altro, anche senza gesti o parole eclatanti, è spesso la dimostrazione più importante che si possa dare a qualcuno “you were there when I needed you and without a word, stood at my back when I wanted you”.

Still on my mind è il quinto album in studio della cantautrice britannica Dido, pubblicato l’8 marzo dall’etichetta BMG. Vede alla produzione la stessa Dido insieme al fratello Rollo ArmstrongDee AdamSi HulbertRyan Laubscher. L’artista sarà per la prima volta in tour dopo 15 anni e arriverà anche in Italia l’8 maggio per un’unica e imperdibile data a Milano, al Teatro Arcimboldi (qui tutte le info).

La tracklist di Still on my mind:

  1. Hurricanes
  2. Give You Up
  3. Hell After This
  4. You Don’t Need a God
  5. Take You Home
  6. Some Kind of Love
  7. Still on My Mind
  8. Mad Love
  9. Walking By
  10. Friends
  11. Chances
  12. Have to Stay

Voto: ★★★★

Dido Still on my mind cover
La cover di Still on my mind

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