Rancore torna con il nuovo singolo Equatore accompagnato dalla voce e dallo stile di Margherita Vicario. Due tra i personaggi più intriganti della scena italiana insieme in un viaggio di scoperta intorno al mondo, tra desiderio di incontro e necessità di evasione.

Rancore ha pubblicato il nuovo singolo Equatore (disponibile qui) in coppia con Margherita Vicario. Il primo, rapper, conosciuto dal grande pubblico per le due partecipazioni al Festival di Sanremo 2019 e 2020, rispettivamente con Argentovivo insieme a Daniele Silvestri e con Eden; la seconda, cantautrice, tra le penne più interessanti della nuova musica italiana ha pubblicato l’intensa Pincio e la hit Piña Colada la scorsa estate (l’abbiamo vista dal vivo a Roma, qui le foto).
Beat orecchiabile e ballabile, Rancore, Margherita Vicario e Paolo Antonacci su musiche di Davide Simonetta (che produce anche, con lo pseudonimo d.whale) scrivono un brano fresco e di grande apertura, primaverile, a simboleggiare un nuovo inizio nel forte desiderio di libertà che infiamma gli animi di tutti (ormai), dopo un anno davvero difficile. Lo spunto testuale arriva da un atlante, uno di quei tipici manuali lasciati nella libreria di casa a prendere polvere, insieme ai bagagli del 2020… E allora quale miglior viaggio dell’immaginazione? Proprio dall’impedimento sgorga la necessità di evasione che abita i 3 minuti di questo giro intorno al mondo: due amanti si desiderano e si cercano tra gli elementi della natura, come due opposti che si attraggono e si uniscono nel luogo dell’incontro, l’equatore. La forza del brano vive del contrasto tra il fraseggio di Rancore, rappresentazione della ricerca, della scoperta, del viaggio (rintracciabile anche nella componente “urbana” dell’arrangiamento), e la voce di Margherita, luminosa nella sua riconoscibile particolarità, giocosa.
Equatore è disponibile nella playlist Inverno 2021 🎧
Quante volte per scrivere una canzone, visto che amo complicarmi la vita, ho riempito il mio zaino di libri e manuali di ogni genere e quando ho potuto ho intrapreso viaggi che non avrei mai pensato di fare.
Ogni canzone è uno studio, un percorso. Poi è arrivato il giorno, in apparenza un giorno qualunque, in cui cercando tra gli oggetti dimenticati ho rispolverato un libro che non aprivo da tanto tempo. Si trattava di un vecchio atlante da anni dimenticato sullo scaffale. Non sapevo che sarebbe stato proprio quell’atlante il mio nuovo protagonista.
La nuova canzone nasce quel giorno, con il mondo intero in un libro, utilizzando una bussola con delle squadre e cercando di tracciare un percorso grazie alle parole e alle immagini. Se vuoi che il tuo viaggio abbia davvero senso non puoi partire da solo.
La voce e lo stile di Margherita Vicario mi hanno da sempre trasportato in mondi lontani, tra immagini e profumi nuovi. Siamo felici ora di raccontarvi insieme questa storia. È possibile girare il pianeta anche restando fermi nello stesso posto?
Questa volta il libro, il viaggio e la canzone sono la stessa cosa – così Rancore ha introdotto il brano.

Il testo di Equatore:
Un venerdì in aeroporto fermo a Nizza
tu stavi sotto le piramidi di Giza
avevo sabbia sulla lingua a Teheran
io quando ti cercavo in Cina tu eri a Taiwan
ho fatto a botte con i gechi come a Gibuti
tu che salivi sulla Luna a Teotihuacan
io navigavo ad Alicudi, tu Filicudi
tu stavi alle Champs-Élysées quando ero ad Amsterdam
ti rivelerò il mistero mio
sottovoce qui nei tropici
potrò cambiare emisfero io
non gireranno al contrario i miei vortici
io mentre ero a Fushun, tu Suzaka
ero in Zimbabwe, tu in Zambia, a Lusaka
io stavo in Madagascar, tu a Kaapstad
ero una foglia che volava verso Bagdad
E tu sei come vento, tempesta in te
io sono come una forеsta, una guerra in me
ci siamo chiusi in un cerchio con una linеa
per dopo chiederci con cosa confina
Cercami nelle parole
il vento è una voce che va dove vuole
corre veloce oltre la fine
oltre ogni limite
siamo nati all’opposto
ci vediamo tra poco
ci mescoleremo soltanto a due passi dall’equatore
a due passi dall’equatore
tu sei sull’Oceano Pacifico
io nella foresta dell’Ecuador
insieme a due passi dall’equatore
a due passi dall’equatore
incontriamoci all’equatore
Era domenica, io sono stato sulle isole Galápagos
fino a Quito, Portorico
risalito poi a Chicago, sono andato in Laos
arrivato prendo il volo per il Mozambico
luna piena, era lunedì
si vedeva anche il Taj Mahal
tu come vento, eri un fiume di
polvere magica negli occhi kajal
io sono sceso in Antartide quasi Atlantide
ho ballato con il diavolio in Tasmania
la luce della Tanzania, il tuo velo blu
io sono in Transilvania, tu a Malibù
E tu sei come vento, tempesta in te
io sono come una foresta, una guerra in me
ci siamo chiusi in un cerchio con una linea
per dopo chiederci con cosa confina
Cercami nelle parole
il vento è una voce che va dove vuole
corre veloce oltre la fine
oltre ogni limite
siamo nati all’opposto
ci vediamo tra poco
ci mescoleremo soltanto a due passi dall’equatore
a due passi dall’equatore
tu sei sull’Oceano Pacifico
io nella foresta dell’Ecuador
insieme a due passi dall’equatore
a due passi dall’equatore
incontriamoci all’equatore
Io pensavo di seguirti ma è un’illusione
tu eri come un soffio sopra una foglia
cercavamo di creare comunicazione
sembravamo quasi un uomo ed una donna
ci mescoleremo come il nero e il bianco
ruberemo solo un punto l’uno dall’altro
questo vento è veloce
io lo so come
arrivare in nuovi luoghi
di cui non so il nome
Cercami nelle parole
il vento è una voce che va dove vuole
corre veloce oltre la fine
oltre ogni limite
siamo nati all’opposto
ci vediamo tra poco
ci mescoleremo soltanto a due passi dall’equatore
a due passi dall’equatore
tu sei sull’Oceano Pacifico
io nella foresta dell’Ecuador
insieme a due passi dall’equatore
a due passi dall’equatore
incontriamoci all’equatore