Diodato ha debuttato con il suo Tour 2023 all’Hall di Padova il 15 aprile. Un live, abbraccio collettivo in una primavera dell’anima, che segna il ritorno sulle scene del cantautore. Il racconto del concerto.

Diodato si è esibito nel club Hall di Padova il 15 aprile, data del debutto del suo nuovo Tour 2023 che lo porterà in giro per l’Italia e consoliderà il successo di pubblico in Europa con una serie di tappe, che toccheranno tra le altre città Madrid, Parigi e Berlino. Qui i biglietti del Diodato tour 2023. Ad accompagnarlo, la sua band di musicisti Rodrigo D’Erasmo, Lorenzo Di Blasi, Simona Norato, Andrea Bianchi di Castelbianco, Gabriele Lazzarotti, Sire Raul, Beppe Scardino e Stefano Colosimo.
Foto di Massimiliano Di Stefano.
La videogallery del concerto
(Ri)vivi le emozioni del live di Diodato 👇🏻
L’aria è elettrica già prima del debutto, calda e suggestiva per la scelta (azzeccata) delle musiche che accompagnano l’attesa: Michael Kiwanuka e il suo Love & Hate trasportano tutti in un ambiente soul che si sposa con le intenzioni del nuovo album Così speciale di Diodato (acquistalo qui), intimo e trascinante. Il club è la dimensione perfetta per un concerto che ha la forma di un abbraccio collettivo, in cui le liriche personali dell’artista diventano la spinta per una riflessione profonda che riguarda ognuno di noi: “ci vorrebbe un miracolo” per riscoprire la bellezza nel mondo, in questa realtà che, pur essendo così ricca di colori e particolarità, facciamo fatica a comprendere tanto da negarci la condivisione con l’altro.
“C’è una folla illegale di gente che si beve d’un sorso il presente
E non sente gli odori, non sente ragioni, non crede più a niente
E chissà se nascono gli amori tra le bombe e i gin tonic
O se lucidi aspettano arrivino tempi migliori
Ci vorrebbe un miracolo”.
In un tempo in cui sembriamo ossessionati dall’apparenza in ogni ambito del nostro quotidiano, il cantautore ci guida in un viaggio attraverso l’essenza, la purezza delle emozioni e dei sentimenti che concretizza in una produzione priva di filtri, scevra di sovrastrutture nella musica e nella scrittura. Nel suo caso parlare esclusivamente di talento sarebbe fargli un torto: Diodato non è solo la voce maschile più bella della nuova generazione, in una forma splendida, ma rappresenta anche lo studio, la dedizione, la capacità di raccontarsi in una maniera così onesta da risultare ineffabile. Il suo lirismo non è retorico, non fa sconti al suo vissuto e sorprende la sua dote di acuto osservatore della società, un’abilità innata di catturare ciò che lo circonda e trasformarlo in un fiore di speranza, in una primavera dell’anima (il tema dei fiori è anche alla base del nuovo progetto). Se volessi accostarlo a un poeta, sceglierei sicuramente Giovanni Pascoli per la caratteristica che hanno in comune dello stupore, quella meraviglia nei loro occhi che permette loro di indagare cosa si nasconde dietro i fenomeni.
Conquistano la sua energia sul palco e l’amore profondo per la sua arte, così forti che dall’ingresso sul palco il concerto va dritto senza pause per quasi un’ora. Pochi convenevoli, tanta musica in una scaletta serrata attraverso cui Diodato si dona completamente al suo pubblico, che lo ringrazia in due momenti “fan actions” speciali sulle note di Se mi vuoi e Ormai non c’eri che tu. Il live è un percorso nell’interiorità dell’artista, che porta in scena i suoi dubbi (Occhiali da sole), i suoi appassionati desideri (Se mi vuoi, Mi fai morire), l’amore che gli ha regalato la vittoria a Sanremo 2020 Fai rumore in un’alternanza ben riuscita tra vecchi album e il nuovo, a cui è dedicato lo spazio maggiore venendo proposto nella sua interezza.
La prima produzione del cantautore rappresenta il momento rock’n’roll (a tinte retrò) della serata e rivive nell’affiatamento tra Diodato e la sua band, una condivisione che va oltre la comunione d’intenti e cattura: la sensazione è che sembra quasi che l’artista sia accompagnato da una vera orchestra, in un tripudio di arrangiamenti in cui brillano cori, violino, percussioni, chitarre e fiati, punta di diamante di un tour dal gusto internazionale. Un concerto che lascia addosso un senso di gratitudine, l’elettricità peculiare di un cantautore che non vedeva l’ora di tornare sul palco, ringraziando il pubblico e il club: il suo invito a lasciarsi sorprendere dalla meraviglia (Babilonia) assume le forme di una composizione ad anello, che parte dall’intro di Così speciale e si risolve nello stupore dal profumo mediterraneo di Che vita meravigliosa.
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La scaletta del Diodato Tour 2023 a Padova
Segui la playlist con la scaletta su Spotify 👇🏻
- Così speciale
- Ci vorrebbe un miracolo
- Occhiali da sole
- Buco nero
- Fino a farci scomparire
- Ubriaco
- I miei demoni
- Fiori immaginari
- Se mi vuoi
- Mi fai morire
- Ormai non c’eri che tu
- Un po’ più facile
- Essere semplice
- Cosa siamo diventati
- Fai rumore
- Un’altra estate
- Ma che vuoi
- Che casino
- Ci dobbiamo incontrare
- Adesso
- Vieni a ridere di me
BIS - Babilonia
- Mi si scioglie la bocca
- Lasciati andare
- Ciao ci vediamo
- Cretino che sei
- Che vita meravigliosa
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